mercoledì 7 maggio 2014

Recensioni GDR - Final Fantasy XIII




Bentornati a un nuovo appuntamento con le Recensioni GDR. Oggi vi voglio parlare di un titolo molto discusso negli ultimi anni, il primo di una trilogia. Vi dico subito che non ho acquistato il secondo e il terzo capitolo, vediamo ora il perché.
Quando ho inserito per la prima volta il blueray nella ps3 ed è partita la favolosa schermata con lo spettacolare video di introduzione, ero estasiata! Una grafica mozzafiato, ambientazione stupenda che ricordava molto Avatar, personaggi dettagliatissimi, che sembrano veri (capelli rosa a parte).
Comincio a giocare, sempre più emozionata... sarà per questo che la delusione è stata altrettanto grande, dopo. La trama è decisamente piatta, ve la riassumo in poco: ci sono due mondi in guerra tra di loro, la supertecnologica e sicura Cocoon (non per altro è un “bozzolo”) e la pericolosa e selvaggia Gran Pulse, che gli abitanti di Cocoon temono come se fosse l’inferno... e già questo particolare mi è sembrato molto forzato dall’inizio. Va bene sfruttare il tema della paura dell’ignoto, ma l’hanno portata a livelli insostenibili. Comunque, ci sono delle entità chiamate Fal’Cie, considerate divinità, che sostengono la società e la fanno progredire. Anche su Gran Pulse ci sono Fal’Cie, ma sono ostili e maledicono le persone, trasformandole in L’Cie, persone con un marchio che dona loro poteri magici per portare a termine una missione che - udite udite - non sanno bene nemmeno loro quale sia! Se non la portano a termine si trasformano in mostri orrendi e senza capacità cognitive, se invece ci riescono, si trasformano in cristalli. Wow, che consolazione. Quasi quasi sceglierei il mostro sbavante, al posto loro.
Come unico indizio, hanno una visione che dovrebbe fargli capire cosa fare. Mmmh.
Un gruppo di persone random si ritrovano a venire a contatto con un Fal’Cie di Pulse misteriosamente comparso su Cocoon e vengono marchiate. La loro missione è distruggere Cocoon.
Costoro sono: Lightning (quella famosa, sì), la soldatessa la cui sorella Serah è stata marchiata e si è trasformata in cristallo, che ovviamente rivuole la sorella indietro. Sazh, un adulto di colore che si trova con Lightning su un treno di epurazione del Sanctum (una specie di monarchia di tipo ecclesiastico che governa Cocoon) che in stile Resident Evil deporta e si “occupa” di tutti coloro che sono venuti a contatto con il Fal’Cie nemico. Ma ovviamente loro non lo sanno, pensano solo di essere esiliati. Ma il termine epurazione non li fa sospettare niente? Doppio Mmmmh. Comunque, anche il figlio di Sazh è un L’Cie (del Sanctum, però) e si trasforma in cristallo (più in là nel gioco). Che fantasia. Poi c’è Snowe, il fidanzato di Serah, anche lui rivuole indietro “la cristalla” (perdonatemi, non ho resistito). Snowe è il leader di NORA, un gruppo di rivoluzionari (un nome un tantino più carino no, eh?), di cui fa parte la madre del prossimo personaggio, Hope. La madre di Hope muore per la causa, e Hope si convince che la colpa sia di Snowe, perciò per buona parte del gioco vedremo questo ragazzino tanto dolce, pacato e carino, assetato di sangue nei confronti dell’armadio biondo Snowe, che non fa altro che trattarlo con i guanti per una promessa fatta alla madre in punto di morte. Hope viene condotto nel Fal’Cie di Pulse da Vanille (che dovrebbe avere 19 anni ma non li dimostra per niente!), un’enigmatica ragazzina che poi si scopre venire da Pulse insieme all’amica Fang, personaggio che si aggiungerà tardi al gruppo, che ha un tatuaggio sbiadito. Queste due, in realtà, sono state cristallizzate e si sono svegliate senza ricordi (Fang, almeno, Vanille finge solamente), elemento che dovrebbe essere un gran colpo di scena, ma che perde molto in quanto nessuno sa nulla di nulla sui Fal’Cie fin dall’inizio. Nemmeno un’ombra di mistero, direttamente tabula rasa. Anche il fatto che il Patriarca del Sanctum sia un Fal’Cie egli stesso, che tira le fila di tutto da dietro le quinte, doveva essere un colpo di scena elaborato, ma sinceramente l’ho trovato scontato e prevedibile, e il tutto nell’insieme è risultato molto forzato. Non so dirvi come finisca, perché sono arrivata al punto in cui i personaggi sono su Pulse, hanno sconfitto il Patriarca e devono tornare su Cocoon per il boss finale, e non ce l’ho fatta più a continuare. E io raramente getto la spugna. Anche la trama di Final Fantasy XII era scadente, ma almeno il gioco offriva tante soddisfazioni sul fronte missioni secondarie.
A parte la trama, sono molte altre le cose che mi hanno deluso: la storia si dipana a capitoli, come un libro, e tu non puoi fare altro che seguirla, avendo davvero poco spazio per sviluppare i personaggi e muoverti, magari cercando di farli diventare molto più potenti prima del tempo (cosa che io adoro fare), andando a visitare aree che dovrebbero esserti ancora precluse. E ciò non è possibile nemmeno ricominciando il gioco da capo. Non ci si può muovere liberamente finché non si arriva a Pulse, verso la fine del gioco. In secondo luogo, la debolezza dei personaggi è disarmante. Nei precedenti FF le evocazioni erano il punto di forza, se invocavi Odino ti tagliava a metà i nemici con zantetsuken, i danni che fa qui invece fanno pietà, lo evochi solo per recuperare gli HP del personaggio. Per non parlare del fatto che può evocare solo il personaggio scelto come leader, e che se il leader muore è game over. Ma quando mai! Triplo, quadruplo Mmmh. I ruoli sono in parte ripresi dai vecchi FF, ma in maniera molto, molto noiosa, per non parlare del potenziamento di armi e accessori e del cristallium (metodo per potenziare i PG), che sono tanto semplici quanto lenti. Nei capitoli precedenti c’erano cose complicatissime da fare, tanto complicate da necessitare di una guida, qui hanno optato per la semplicità, che però richiede un tempo infinito per racimolare soldi, oggetti (non importa veramente quali) e AP per il potenziamento. Gli Mmmh si sprecano.
Ultimo punto a sfavore, e non meno importante, sono i mal di testa causati dalla velocità delle immagini, che è cresciuta parallelamente al miglioramento della grafica. Se non sei epilettico ti ci fanno diventare. Non voglio disgustare nessuno, ma questo gioco mi ha mandato in bagno a vomitare più di una volta, e in senso letterale. Non giocherei al secondo e terzo capitolo nemmeno se me li regalassero.
All’inizio pensavo che avrei ripreso il gioco dall’inizio una volta terminatolo, ma ho molto di meglio da fare e, oltretutto, non l’ho terminato e non so quando lo farò (SE lo farò).
Il mio voto è 3/10, e quel 3 è per la grafica assurdamente stupenda. Per tutto il resto lo sconsiglio.



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